Nel dodicesimo capitolo, Paolo condivide una visione straordinaria che ha ricevuto, ma lo fa con umiltà, sottolineando che non è lui a dover essere esaltato, ma Cristo. Egli racconta di essere stato rapito fino al terzo cielo e di aver udito cose ineffabili. Tuttavia, per evitare l'orgoglio, Dio gli ha dato un 'spina nella carne' per mantenerlo umile. Questo capitolo mette in evidenza la tensione tra la grandezza delle esperienze spirituali e la necessità di rimanere umili e dipendenti da Dio. Paolo conclude affermando che la potenza di Dio si manifesta perfettamente nella debolezza, incoraggiando i lettori a trovare forza nelle loro fragilità e a confidare nella grazia sufficiente di Dio.
2 Corinzi Capitolo 12
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