Il ventunesimo capitolo di 2 Re descrive il regno di Manasse, uno dei re più malvagi di Giuda. Manasse inizia a regnare a soli dodici anni e, sotto la sua guida, Giuda cade in una profonda idolatria. Egli reintroduce pratiche pagane, compreso il culto di Moloch, e persino sacrifica suo figlio. Manasse riempie Gerusalemme di sangue innocente e corrompe il culto del Signore. Nonostante la sua malvagità, alla fine della sua vita, Manasse si pente e cerca Dio, ma le conseguenze delle sue azioni pesano su Giuda. Questo capitolo illustra il tema della giustizia divina e della misericordia, mostrando come anche i re più malvagi possano trovare perdono se si rivolgono a Dio.
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