Stefano, uno dei sette diaconi scelti, è pieno di grazia e potenza, compiendo miracoli e segni tra il popolo. Tuttavia, alcuni membri della sinagoga si oppongono a lui e lo accusano falsamente di bestemmia contro Mosè e Dio. Portato davanti al Sinedrio, Stefano offre una difesa appassionata, ripercorrendo la storia di Israele e sottolineando come il popolo abbia sempre rifiutato i profeti inviati da Dio. Concludendo, accusa i membri del Sinedrio di essere induriti di cuore e di aver tradito e ucciso il Giusto. La sua testimonianza infiamma l'assemblea, che, furiosa, lo trascina fuori della città e lo lapida. Questo capitolo segna il primo martirio della Chiesa e mette in evidenza il costo della fede e la determinazione di Stefano nel proclamare la verità.
Atti Capitolo 7
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