In questo passaggio, vediamo un potente esempio di giustizia divina. Abimelec, nella sua ricerca di potere, commise un grave peccato assassinando i suoi settanta fratelli, i figli di Gerub-Baal (Gedeone), per eliminare ogni minaccia al suo dominio. Questo atto di fratricidio non fu solo un tradimento personale, ma anche una significativa trasgressione morale e sociale. I cittadini di Sichem, che sostennero Abimelec nel suo piano omicida, sono altrettanto colpevoli di questo crimine.
Il versetto sottolinea il principio biblico che Dio vede tutte le azioni e garantirà che la giustizia sia servita. Ci ricorda che le azioni malvagie, specialmente quelle che coinvolgono tradimenti e il versare sangue innocente, non sfuggono all'attenzione di Dio. La narrazione avverte contro la ricerca del potere attraverso mezzi ingiusti e mette in evidenza le inevitabili conseguenze di tali azioni. Rassicura i credenti che Dio è un giudice giusto che vendicherà le ingiustizie e manterrà la giustizia, anche quando i sistemi umani falliscono nel farlo. Questo messaggio risuona nel tempo, ricordandoci l'importanza dell'integrità e della responsabilità.