In questo passo, Mosè si rivolge a Dio, esprimendo la sua profonda frustrazione e il senso di essere sopraffatto dalla responsabilità di guidare gli Israeliti. Utilizza immagini vivide, paragonando se stesso a una nutrice che porta un bambino, per illustrare l'immenso peso che sente. Questa metafora sottolinea il ruolo di nutrimento che ci si aspetta da lui, nonostante non sia stato lui a 'concepirlo' o 'partorirlo'. Mosè avverte il peso delle aspettative che gli sono state imposte e si chiede perché debba portare questa responsabilità da solo.
Questo passo è un potente promemoria del lato umano della leadership. Anche Mosè, una delle figure più rispettate nella Bibbia, vive momenti di dubbio e stanchezza. La sua conversazione sincera con Dio rivela la sua vulnerabilità e la sua dipendenza dal supporto divino. Ci incoraggia a riconoscere che la leadership non consiste nell'avere tutte le risposte o nell'essere infallibili, ma nella volontà di cercare aiuto e guida quando necessario. Questo versetto può ispirarci a essere più compassionevoli verso i leader e a ricordare l'importanza della comunità e del supporto nel raggiungere obiettivi collettivi.