Paolo sta affrontando una questione cruciale sulla natura della grazia e le sue implicazioni per la vita cristiana. Prevede che alcuni possano fraintendere la libertà dalla legge come permesso di peccare. Tuttavia, respinge con fermezza questa nozione. La grazia, nel contesto cristiano, non riguarda il disprezzo degli standard morali, ma piuttosto il potere di vivere in un modo che onora Dio. La legge serviva a mettere in evidenza il peccato, ma la grazia fornisce la forza per superarlo.
La domanda retorica di Paolo e la sua risposta ferma sottolineano che la grazia trasforma i credenti, permettendo loro di vivere in modo giusto. È un invito a un impegno più profondo verso le vie di Dio, non una scappatoia per la lassità morale. Questo passaggio invita i cristiani a riflettere sul vero scopo della grazia, che è quello di favorire una relazione più stretta con Dio e una vita che rispecchi la Sua santità. Comprendendo correttamente la grazia, i credenti possono sperimentare la vera libertà, non dalla responsabilità morale, ma dalla schiavitù del peccato.