I Filistei avevano preso l'Arca dell'Alleanza dagli Israeliti, ma il loro trionfo fu di breve durata, poiché furono colpiti da piaghe, simboleggiate da tumori. In preda alla disperazione, cercarono di placare il Dio d'Israele restituendo l'Arca insieme a un'offerta di colpa. Questa offerta consisteva in tumori d'oro, realizzati per rappresentare le afflizioni che avevano subito, e fu inviata da ciascuna delle loro cinque città principali: Ashdod, Gaza, Ashkelon, Gath ed Ekron. Questo gesto rappresentava un riconoscimento del potere e della sovranità del Dio d'Israele, che avevano offeso.
La narrazione sottolinea il tema universale del riconoscere le proprie trasgressioni e l'importanza di cercare riconciliazione. Per i cristiani, questa storia serve come promemoria dell'importanza del pentimento e della volontà di fare riparazione come via per la guarigione e il perdono. Illustra anche il principio biblico più ampio che Dio è giusto e misericordioso, rispondendo a sforzi sinceri per rimediare agli errori. Le azioni dei Filistei, sebbene motivate dalla paura, riflettono una verità fondamentale sulla condizione umana: la necessità di riconoscere le proprie mancanze e cercare pace con Dio e con gli altri.