Geremia si rivolge agli esiliati a Babilonia, facendo riferimento a una maledizione che sarà usata tra di loro. Questa maledizione coinvolge Zedekiah e Achab, due falsi profeti che hanno sviato il popolo di Giuda. A differenza dei re più noti con lo stesso nome, questi individui furono puniti dal re di Babilonia, che li fece bruciare nel fuoco. Questa punizione severa evidenzia la gravità delle loro azioni e funge da monito contro i pericoli della falsa profezia e dell'inganno. Il versetto sottolinea l'importanza della verità e dell'integrità, ricordando ai credenti che la giustizia divina alla fine trionferà.
Nel contesto più ampio di Geremia 29, il profeta sta parlando agli esiliati, offrendo loro speranza e guida per il futuro. Tuttavia, avverte anche riguardo ai falsi profeti che affermano di parlare a nome di Dio ma che portano le persone sulla strada sbagliata. Questo versetto serve come una storia cautelativa sulle conseguenze di tale inganno, enfatizzando la necessità di discernimento e fedeltà alla vera parola di Dio. È un invito a rimanere saldi nella verità e a confidare nel piano finale di Dio per giustizia e redenzione.